Quanto costa rifare le targhe alla macchina?

2023-01-12 15:32:43 By : Ms. AVA JIA

In caso di smarrimento, sottrazione, distruzione o deterioramento delle targhe va richiesto il duplicato: ecco la guida per procedere a una nuova immatricolazione del veicolo.

Questa mattina, quando sei andato a prendere l’auto per recarti a lavoro, hai trovato una brutta sorpresa: durante la notte, i ladri hanno rubato le targhe della tua Fiat Panda. Devi, perciò, immatricolare di nuovo il veicolo. Qual è la procedura da seguire a tal fine e quanto costa rifare le targhe alla macchina?

In quest’articolo troverai la risposta alle tue domande. Ti spiegheremo qual è l’iter necessario per la reimmatricolazione del veicolo e ti forniremo delle indicazioni di massima sui costi da sostenere per rifare le targhe alla macchina. Sul punto, infatti, non possiamo essere precisi in quanto tali spese constano di due differenti voci: da un lato, ci sono i costi fissi dovuti per gli emolumenti Aci, l’imposta di bollo per la nuova immatricolazione, l’imposta per l’iscrizione al Pra (Pubblico registro automobilistico) nonché per i diritti della Motorizzazione civile, dall’altro ci sono le spese per l’acquisto delle targhe nuove, il cui importo varia a seconda del formato della placchetta e della Provincia di riferimento. Qualora decidessi di rivolgerti a un’agenzia per il disbrigo delle pratiche automobilistiche, dovrai considerare anche i costi da pagare per l’intermediazione.

Il Codice della strada [1] prevede che in caso di smarrimento, sottrazione o distruzione di una o di entrambe le targhe l’intestatario della carta di circolazione o del documento unico di circolazione e di proprietà del veicolo (DU) [2] deve, entro 48 ore, farne denuncia agli organi di polizia, che ne prendono formalmente atto e ne rilasciano ricevuta.

Il denunciante deve fornire le proprie generalità, i dati relativi al mezzo e alla dinamica e tutte le informazioni utili ai fini della ricostruzione dell’accaduto.

Se la targa non dovesse essere rinvenuta nei 15 giorni successivi alla denuncia di smarrimento o di sottrazione, trascorso tale termine l’intestatario deve richiedere al Dipartimento per i trasporti terrestri (Motorizzazione civile) una nuova immatricolazione del veicolo.

Durante il predetto periodo è consentita la circolazione del veicolo previa apposizione di un pannello a fondo bianco nel quale sono riportate le indicazioni contenute nella targa originaria, la posizione e la dimensione del pannello; inoltre, i caratteri di iscrizione devono essere corrispondenti a quelli della targa originaria.

Se i dati di immatricolazione riportati nelle targhe sono divenuti illeggibili, in pratica si sono deteriorati, l’intestatario della carta di circolazione o del documento unico di circolazione e di proprietà non deve presentare alcuna denuncia ma può rivolgersi direttamente al Dipartimento per i trasporti terrestri per una nuova immatricolazione.

Se una delle targhe è andata distrutta, l’intestatario della carta di circolazione o del documento unico di circolazione e di proprietà sulla base della ricevuta rilasciata dagli organi di polizia al momento della denuncia, deve richiedere la reimmatricolazione del mezzo.

Qualora in caso di smarrimento, sottrazione o distruzione anche di una sola delle targhe l’intestatario della carta di circolazione o del DU non dovesse provvedere agli adempimenti sopra indicati o dovesse circolare con il predetto pannello senza rispettare le prescrizioni del Codice della strada, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma compresa tra 87 euro e 344 euro. Invece, se circola con una targa non chiaramente e integramente leggibile, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma compresa tra 42 euro e 173 euro.

Rifare le targhe alla macchina implica il pagamento di diversi costi. Innanzitutto, ci sono le spese fisse da pagare pari a:

Alle predette somme vanno aggiunte quelle relative all’acquisto delle targhe nuove, il cui prezzo dipende dal formato delle targhe stesse e dalla Provincia. Ad esempio, una targa per un autoveicolo di tipo “A”, rettangolare, costa 45,68 euro nella Provincia di Aosta, Trento e Bolzano, e 41,78 euro nelle altre Province. Una targa di tipo “B”, quadrata, costa 45,31 euro nelle predette tre Province e 41,37 euro nelle altre.

Consultando il tariffario del Portale dell’Automobilista è comunque possibile avere un quadro completo di quanto costa rifare le targhe alla macchina.

Se ci si rivolge a uno di studio di consulenza automobilistica (agenzia pratiche auto) oltre ai costi previsti per legge e a quelli dovuti per il duplicato delle targhe, per la richiesta bisogna aggiungere la tariffa – in regime di libero mercato – del servizio di intermediazione.

Il pagamento delle somme dovute per rifare le targhe alla macchina può avvenire tramite:

I bollettini prestampati sono disponibili presso gli uffici postali, gli Sta e gli uffici della Motorizzazione Civile. Le attestazioni di versamento dovranno essere conservate ed esibite al momento della richiesta di rilascio delle nuove targhe.

Se la nuova immatricolazione avviene presso uno Sta è possibile anche pagare le somme dovute sul momento, in contanti o mediante carta di credito o bancomat. Parimenti, il pagamento può essere effettuato presso l’Aci tramite bancomat al momento della richiesta di iscrizione al Pra.

Se si è in possesso del certificato di proprietà del veicolo e della carta di circolazione o del documento unico di circolazione e di proprietà è possibile richiedere di immatricolare di nuovo la macchina e di rinnovare l’iscrizione al Pra presso uno Sta, una delegazione Aci, uno studio di consulenza automobilistica o un ufficio della Motorizzazione civile.

All’istanza unificata (modulo UI0001), che ha sostituito il modulo TT2119 per la reimmatricolazione del veicolo e il modulo NP2 di richiesta di iscrizione al Pra, vanno allegati i seguenti documenti:

Se l’intestatario è un cittadino extracomunitario residente in Italia deve presentare la copia del permesso di soggiorno in corso di validità o, se scaduto, la ricevuta attestante la richiesta di rinnovo. In alternativa, può presentare la fotocopia del documento di identità e la fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio o anche la copia del permesso di soggiorni CE per soggiornanti di lungo periodo.

Se l’intestatario è una persona giuridica, ad esempio una società, va allegata la dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante, indicante la sede dell’attività.

Se non si possiede la carta di circolazione o il certificato di proprietà o il DU prima bisogna rivolgersi alla Motorizzazione civile per la reimmatricolazione e successivamente bisogna richiedere il rinnovo dell’iscrizione al Pra.

In questo caso, insieme alla predetta documentazione occorre presentare il modulo di richiesta rinnovo di iscrizione al Pra (mod. NP2), su cui va indicato il codice fiscale, la fotocopia della carta di circolazione, rilasciata a seguito della nuova immatricolazione e il certificato di proprietà o il foglio complementare.

Il rinnovo di iscrizione va chiesto al Pra entro sessanta giorni dalla data di rilascio della nuova carta di circolazione.

Di solito, dopo aver presentato la domanda di reimmatricolazione, passa circa una settimana prima di ricevere le nuove targhe.

[2] Il Documento unico di circolazione e di proprietà del veicolo (DU) è il nuovo documento che sostituisce la carta di circolazione e il certificato di proprietà, previsto per i veicoli iscritti al Pubblico registro automobilistico (Pra). Il DU è emesso dal Ministero e contiene sia le informazioni tecniche del veicolo presenti nell’Archivio nazionale dei veicoli gestito dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, sia i dati relativi alla situazione giuridico patrimoniale del veicolo archiviati nel Pra gestito dell’ACI.

Dal 1° ottobre 2021 è rilasciato sempre il DU, al posto della carta di circolazione, dei tagliandi di aggiornamento e del certificato di proprietà, per le operazioni di motorizzazione e per quelle di competenza del Pra.

Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche)

 Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento

Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato.

Segui il nostro direttore su Youtube

Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato.

"La Legge per Tutti" è una testata giornalistica fondata dall'avv. Angelo Greco e iscritta presso il Tribunale di Cosenza, N.G.R 243/2016 - N.R. Stampa 1/2016. | © Riproduzione riservata | La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via F. de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT20N0706280880000000138231 - Swift ICRAITRRTI0