Le regine della Dakar: Toyota Hilux T1+ - Rally - Motorsport

2023-01-12 15:43:23 By : Mr. sam cheung

Toyota spicca nella ristretta cerchia dei marchi di maggior successo nel panorama sportivo, vincitrice nel solo anno solare 2022 della Dakar, della 24 ore di Le Mans e dei campionati del mondo Endurance, Rally e Rally Raid. La casa giapponese tuttavia è lontana dall’essere sazia e farà tutto ciò che è in suo potere per ripetersi nell’anno entrante, a partire dalla difesa del rally raid più famoso del mondo. La Toyota Hilux, già regina nell’edizione 2022, si presenta ai nastri di partenza da assoluta favorita, consapevole però della migliore preparazione maturata negli ultimi mesi dalla diretta concorrenza, in particolare Audi.

La Dakar rappresenta la competizione motoristica più dura al mondo, coniugando le severe sollecitazioni meccaniche e termiche dei sentieri desertici alla lunghezza estenuante, con tappe da centinaia di chilometri che si susseguono per due settimane. La priorità per le case è dunque schierare mezzi estremamente affidabili e resistenti, in grado di assorbire i colpi senza comprometterne la marcia, garantendo inoltre la massima sicurezza all’equipaggio in caso di incidente. La Hilux in versione Dakar nasce così attorno a un telaio tubolare, rivestito da pannelli in materiale composito. Unica eccezione è il fondo, protetto da un’armatura a piastre metalliche per evitare che l’impatto con pietre o altri detriti possa perforare la meccanica interna. Per quanto riguarda le dimensioni principali invece, il pick-up di Toyota vanta un passo di 3140 mm, un’altezza di 1890 mm e una larghezza di 2300 mm. La Hilux desertica infine non è di certo un peso piuma con i suoi 2000 kg, corrispondenti al valore minimo imposto dal regolamento.

La propulsione è affidata interamente a un motore termico di serie, nel dettaglio il V35A che equipaggia le Land Cruiser 300. Si tratta di un V6 da 3445 cc, sovralimentato da un doppio turbocompressore per ridurre al minimo il ritardo di disposta dovuto al turbo-lag, fattore quantomai penalizzante in una competizione in cui i terreni accidentati impongono frequenti cambi di velocità. La potenza massima è di 341 cavalli a 5100 giri al minuto, sebbene la curva di erogazione sia imposta dalla Federazione nell’ambito del Balance of Performance per bilanciare le prestazioni tra le diverse tipologie di vetture. Il V6 biturbo può inoltre sprigionare 620 Nm di coppia, per un valore specifico di 180 Nm/litro. La gestione software del motore è affidata alla centralina Motec, mentre il cambio Sadev a sei velocità si occupa della trasmissione della potenza motrice, che arriva a tutte e quattro le ruote grazie alla trazione integrale. Il motore è installato in posizione anteriore-centrale, da dove un albero centrale trasmette la potenza fino ai semiassi posteriori. Nel complesso sono tre i differenziali a slittamento limitato a bordo dell’Hilux Dakar: anteriore, posteriore e centrale. La coppia viene così ripartita differentemente tra i quattro corner, privilegiando ad ogni istante le ruote che, godendo di migliore presa sul terreno, slittano in misura minore.

Interessante in particolare notare i filtri posti davanti alle diverse prese d’aria del veicolo, onde evitare che sabbia, polvere, pietre e altro ancora possa provocare danni interni. A dispetto del motore installato sull’asse anteriore, gran parte dei radiatori di raffreddamento sono alloggiati dietro alla cabina. La loro presenza è tradita dalla presa che pesca aria direttamente dal tettuccio, oltre che dalla ventola visibile dalle inquadrature posteriori. L’alimentazione del V6 infine è affidata a un mastodontico serbatoio da ben 540 litri. A livello di prestazioni però, sono le sospensioni a fare maggiormente la differenza.

Lo schema su entrambi gli assi è quello a doppio braccio oscillante, in cui il braccio superiore aziona il gruppo molla-ammortizzatore verticale, con ben 35 centimetri di corsa. Nel confronto, le Rally 1 del WRC possono contare su una corsa di 27 centimetri. I cerchi da 17 pollici montano pneumatici BF Goodrich da 37 pollici di diametro esterno, equivalenti a 94 centimetri. Per avere un’idea della loro grandezza, basti pensare che le generose Pirelli di Formula 1 si fermano a 72 centimetri di diametro.

Tra le migliorie apportate all’Hilux rispetto all’edizione 2022, Toyota dichiara di aver lavorato sui differenziali e sugli elementi della sospensione, rinforzandoli. Il costruttore giapponese inoltre ha ottimizzato lo smorzatore e il processo del cambio marcia, mentre il software di gestione motore è stato corretto per quanto riguarda i parametri di combustione, migliorati in funzione dell’ultima specifica del carburante utilizzato. In conclusione, Toyota potrà contare sulla stabilità di un progetto già abbondantemente comprovato, con l’auspicio che questo si riveli sufficiente a respingere gli assalti dell’agguerrita concorrenza.

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