Attico luminoso con vista sulla città: 115 mq più terrazzo - Cose di Casa

2023-01-12 15:49:02 By : Ms. Cherry Chen

Ripensato per favorire i collegamenti interni, l'attico dispone ora di spazi per contenere e sfruttare meglio il terrazzo.

Al piano attico, la luminosità naturale dell’appartamento è enfatizzata dagli spazi di un grande terrazzo sul quale affacciano gli ambienti giorno. Quest’attico, completamente ristrutturato, si trova in un palazzo signorile costruito negli anni ’50, in pieno centro a Milano: il layout è stato ripensato per venire incontro alle esigenze di una famiglia di tre persone, genitori e figlio adolescente. Tra gli obiettivi progettuali vi era quello di una più equilibrata suddivisione tra gli spazi comuni e quelli privati dell’attico , con una zona notte ben individuata, una cucina che si è voluto mantenere indipendente e una comunicazione diretta con gli esterni. Poiché una delle richieste era quella di vani contenitori capienti e funzionali, nell’ingresso e nel living dell’attico è stato realizzato un sistema di armadiature e di soluzioni modulari che arredano le pareti in larghezza e in altezza con una presenza discreta; anche le porte filomuro contribuiscono a disegnare superfici verticali uniformi e a basso impatto visivo.

L’attico è una delle due unità immobiliari confinanti che occupano il piano più alto dell’edificio. La pianta ha una forma piuttosto regolare, ma prevede larghezze differenti nelle due zone in cui è suddivisa: l’area giorno si allarga maggiormente, la parte notte è più compatta e internamente suddivisa. L’esposizione è doppia, verso Est e verso Ovest, con il grande terrazzo su un lato, un piccolo balcone e tre finestre su quello opposto. La scansione degli ambienti è spesso definita anche dalla posizione di elementi strutturali, pilastri e porzioni di murature portanti, a partire dai quali sono state realizzate le nuove tramezzature.

Nella zona conversazione del living, davanti al divano a tre posti, il mobile tv sospeso, realizzato da un artigiano, è inquadrato ai lati dalle due aperture rialzate da una soglia. A destra, il tavolo su disegno che arreda la zona pranzo ha struttura in alluminio e piano in cristallo. La lampada a sospensione è il modello Gio Ball di Flos.

Il terrazzo, aperto in alto, può essere ombreggiato dai tendaggi Omnitex-tes-fil S92 di Omnitex; la motorizzazione, come gli altri impianti della casa, è gestita da un sistema domotico di BTicino. I divani e il tavolino sono in midollino, con cuscinerie su misura. La pavimentazione flottante in teak con sistema di fissaggio Euro Deck è di Eurotec.

Lo spazio all’aperto si estende su tutto il lato della zona giorno: la superficie del terrazzo a loggia, circa 32 mq, è un quinto di quella dell’abitazione e il progetto ha fatto di questo dehors un prolungamento dell’attico stesso. Sui lati corti, il volume è delimitato da una parte da un muro perimetrale, dall’altra dalla vetrata fissa che confina con il terrazzo dell’attico adiacente. L’affaccio su strada, infine, è protetto da parapetti in cemento nascosti dietro fioriere in acciaio corten e una fitta parete vegetale. In alto il terrazzo dell’attico è aperto, ma la copertura è scandita da travi in cemento con campate di 2,5 m che fanno parte della struttura dell’edificio. Un sistema oscurante motorizzato è applicato in orizzontale su ogni campata; le tende, montate su profili in alluminio estruso, sono in tessuto filtrante con microaerazione e si raccolgono in cassonetti ispezionabili. Il pavimento: le doghe in teak sono posate a correre, parallele ai lati corti; il teak (scelto anche per il piano del tavolo) è una delle essenze più dure e resistenti all’acqua e all’umidità, adatta per gli utilizzi outdoor. Il pavimento è di tipo flottante: le doghe sono fissate tramite viti autoforanti a vista su una struttura in alluminio che, predisposta sul massetto in cemento impermeabilizzato, le isola dall’umidità. Poiché vi era una leggera inclinazione, per mettere in piano il pavimento sono stati inseriti, con sistema a incastro, dei piedini regolabili.

Gli ambienti della zona giorno sono affacciati sul terrazzo e le portefinestre, quasi a tutta altezza, lasciano intravedere il verde. Gli arredi sono essenziali, con qualche variante in contrasto stilistico: a fare da sfondo, e da elemento di raccordo, è il pavimento in parquet di rovere naturale. L’essenza è in una tonalità chiarissima, scelta per sottolineare – in sinergia con il total white delle pareti – la luminosità dell’open space. Nella zona conversazione gli imbottiti, su disegno, sono rivestiti in tessuto grigio polvere e completati da cuscini; per i divani, la soluzione del bracciolo unico – tipo dormeuse – lascia il lato esterno “aperto”. Due pouf grigi abbinati sostituiscono il coffee table; la lampada da terra tra i due sofà è il modello Gio Ball di Flos, design Jasper Morrison e le porte filomuro sono di Garofoli. In abbinamento ai grigi più o meno scuri delle pareti e degli arredi, il pavimento è rivestito con un prefinito di rovere naturale fatto di listelli posati a spina di pesce. Il parquet prosegue anche nella cucina che si apre in fondo, oltre la porta filomuro a doppio battente.

Le pareti che delimitano la zona conversazione del soggiorno dell’attico – quella di confine con la parte notte della casa e l’altra che separa il living dalla cucina – sono attrezzate con una soluzione modulare articolata a fasce verticali. Si sviluppa su due lati, integrando senza soluzione di continuità, colonne libreria a ripiani, scomparti chiusi, pilastri strutturali, porzioni di tramezzi e anche le porte filomuro, praticamente invisibili, che collegano gli ambienti adiacenti dell’attico. Sistema geometrico a due colori: gli elementi mobili che formano la composizione sono stati realizzati su disegno dal falegname in legno laccato di due diverse tonalità di grigio; il piombo, più scuro, evidenzia la profondità delle colonne con i ripiani a giorno; il cenere, più tenue, è stato invece impiegato per la finitura delle grandi superfici. La struttura è stata progettata puntando sull’alternanza di scaffalature aperte e vani chiusi per contenere – di pieni e vuoti, quindi – secondo un sistema basato su figure geometriche che si ripetono a moduli fissi. Le porte filomuro, a doppio battente, sono alte 260 cm e hanno un aspetto identico a quello delle ante degli scomparti.

Anche nel nuovo layout, la cucina occupa un ambiente indipendente, seppure in relazione con il resto della zona giorno; relazione che si esprime anche attraverso scelte cromatiche in continuità con la casa. Lo spazio è sfruttato al meglio con una composizione su due lati che si sviluppa anche in verticale grazie alla doppia fila di pensili; mentre al centro rimane il posto per il tavolo da pranzo. L’utilizzo delle due tonalità di grigio personalizza anche gli spazi operativi della cucina ed evidenzia le funzioni e i cambi di profondità, senza togliere luminosità all’ambiente e omogeneità all’insieme. Le laccature sono opache, leggermente goffrate per un effetto non del tutto uniforme. Le pareti, compreso il pilastro integrato nella composizione, sono smaltate in bianco opaco. In cucina la composizione su due lati con frontali e top in laccato grigio opaco ha una doppia fila di pensili per sfruttare le altezze del locale: tutti i mobili sono stati realizzati su disegno da RiFra. Il lavello in acciaio e il piano cottura a induzione sono integrati filotop; il forno incassato a colonna è di Whirlpool.

In cucina, la zona operativa è delimitata da un tavolo da pranzo disposto a penisola, con il lato corto appoggiato al ripiano inferiore dell’étagère a parete. L’intero blocco è identificato dalla finitura grigio piombo. L’altezza è quella di un bancone snack. La sospensione regolabile in altezza è il modello Aggregato saliscendi di Artemide.

La sospensione rimane sempre la soluzione più tradizionale ed efficace per illuminare il piano in modo diretto. Se questo è molto lungo, ci sono almeno due possibilità: un lampadario centrale con diametro più ampio che permetta alla luce di raggiungere ogni angolo senza lasciare coni d’ombra; oppure una serie di sospensioni tutte uguali, installate in sequenza per coprire tutta la lunghezza in modo omogeneo: possono essere sistemate in linea e scendere allo stesso livello o anche ad altezze sfalsate.

Le nostre scelte 1. Ha montatura in metallo verniciato nero opaco il paralume in lamina di pvc dorato rivestito in tessuto nero la sospensione Nordik SP4 di Ideal Lux. Costa 174 euro. 2. La lampada Landing di Prandina ha i diffusori in vetro sabbiato e in metacrilato opalino. Iva esclusa costa 1.280 euro. 3. Le sospensioni Bola Disc di Pablo Designs sono formate da un disco in metallo lucidato in diverse finiture e una sfera in vetro soffiato opale. Una costa 463,60 euro.

Secondo la più tradizionale e pratica delle disposizioni, la camera matrimoniale ha gli elementi principali sistemati sui due lati della stanza privi di aperture: di fronte al letto l’armadiatura a tutta parete è tamponata in alto da un controsoffitto in cartongesso e integra anche il vano per la tv. L’ambiente, di dimensioni contenute, può contare sull’affaccio del balcone attraverso una portafinestra e una finestra. Nella camera matrimoniale il letto è un modello tessile con contenitore sotto la rete, l’armadio in laccato bianco opaco è stato realizzato su disegno da RiFra. La lampada sul comodino è un classico del Bauhaus, modello Wagenfeld Table Lamp di Tecnolumen, design Wilhelm Wagenfeld. A schermare la finestra, un tendaggio in tessuto di lino ecrù.

Nel bagno, il pavimento è rivestito con lastre da 60×60 cm in pietra nero d’avola, in finitura bamboo; lo stesso materiale, all’interno del box doccia in muratura, è tagliato in tessere di formato 5×5 cm (ditta Salvatori). Le pareti sono tinteggiate in tonalità bianco perla con smalto acrilico idrorepellente e opaco. Il lavabo freestanding è il modello PHC, la vasca è Iceland, entrambi di Boffi, così come la rubinetteria a colonna. Il locale di forma allungata, ha differenti profondità. Nella zona più ampia, all’ingresso della stanza, sono installati sui due lati opposti lavabo e vasca. Più avanti, lo spazio si restringe in corrispondenza di un elemento murario aggettante che determina la presenza della parete obliqua; in fondo, c’è nuovamente larghezza sufficiente per fare posto al box doccia in muratura; evidenziato, quest’ultimo, anche dal cambio di rivestimento a terra, in piastrelle formato mosaico.

Progetto: Costa Zanibelli Associati + Ponti, arch. Chiara Costa e Claudia Ponti, Milano, www.costazanibelliassociati.it  Foto: Cristina Fiorentini